L’albero verde: forma e materia su cui si dipinge l’anima e l’essenza unica e irripetibile di ciscun bambino nella natura!

Era il 2000, quando il rinomato  architetto bresciano Francesco Rovetta, progettando in ogni dettaglio L’albero verde, secondo una precisa filosofia, decise di rivolgersi all’artista Giuseppe Rivadossi per attingere concretamente anche alla sua visione della realtà, nella creazione dell’asilo.
 “La filosofia di Giuseppe Rivadossi”
“La terra, il cielo, l’aria, l’acqua, gli alberi, le foreste sono la nostra casa, il nostro rifugio, le nostre custodie.E’ un nostro piacere e impegno recuperare lo spazio dell’uomo alla dimensione pratica e poetica del vivere. Questa dimensione nasce dalla coscienza che tutto l’operare dell’uomo è sempre vera e sentita relazione con l’altro quindi comunicazione.
L’ambiente può favorire la riconciliazione con la vita e perciò la riscoperta della sua bellezza.

Oltre alla funzione di ben accogliere e proteggere le persone e le loro cose, una architettura ha anche la funzione di definire lo spazio dell’uomo.

La riscoperta del materiale legno, nel suo corpo pieno è già un passo verso questo spirito dell’operare.  Utilizzare con misura questo prezioso materiale, nel rispetto della sua natura è un fatto poetico.

La qualità delle strutture nasce per noi dalla capacità di dare, con la loro presenza ed il loro servizio, un senso alto allo spazio nel quale viviamo e ci riconosciamo.

Lo spazio della casa è il paesaggio interno della nostra vita, dei nostri rapporti, dei nostri affetti.” (cit. da www.giusepperivadossi.net)

Sin dalle sue origini, quindi,  L’albero verde ha preso forma nelle sue “strutture e nelle immagini per aiutarci a ritrovare quel grande ed umano rapporto d’amore con il tutto che è il fine della nostra umanità” e quindi fondamentale nel processo di crescita di ogni bambino.

 

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